Mentre preparavamo il perimetro diverse persone sollevarono la stessa obiezione, del tipo: “cosa andate a fare sulla costa? Le cose interessanti stanno dentro, in montagna. La costa, ormai, è distrutta”. In attesa e nella speranza di poter sonoramente smentire i nostri amici dobbiamo però registrare un dato: le valli alpine come le stiamo conoscendo brulicano di intelligenze e di prospettive (continua…)
Ecco i post con il tag: tracciato prealpino
Nel nostro disegnare con la Vespa l’arco prealpino facciamo tappa a Lecco. Qui, proprio dirimpetto al Manzoniano “ramo del Lago di Como”, ha sede l’importante struttura dell’Arci locale, con tanto di foresteria dove passiamo la notte, loro ospiti. Si tratta di una realtà solida e strutturata nel tempo, che conta 6mila iscritti in una città con meno di 50mila residenti. (continua…)
Che il Vicentino fosse un luogo particolare lo avevamo capito anche prima della partenza, quando ci eravamo trovati ad unire in una sola tappa un numero inedito di associazioni e realtà da incontrare e conoscere. Il nostro arrivo era stato preceduto da una fitta corrispondenza, sviluppata attorno a una mail con molti destinatari. Istanze diverse ma già in rete tra (continua…)
Avvicinarsi a un confine senza passarlo e un po’ come salire in cima ad uno scoglio dove tutti si tuffano e poi scendere a piedi. In questo venerdì di fine estate a noi, che andando a Belfast di confini, lo scorso anno, ne passammo quasi una decina, spetta questo esperimento. Le ex frontiere di quella che fu l’Europa del ‘900 (continua…)
Quando siamo stati a Vecchiano, i ragazzi de “La Staffetta” ci avevano chiesto quali sarebbero state le prossime tappe. Abbiamo citato tra le varie, anche quella di Lecco, e fu così che ci imposero di andare a conoscere i ragazzi della Torrefazione Malatesta. Ovviamente con un nome così, come avremmo potuto perdercela? Qualcosa ci diceva che la loro storia non (continua…)
Giunti a Lecco, parcheggiata e scaricata la Vespa, ci accorgiamo di un dettaglio di non poco conto: la pedalina di accensione era troppo bassa, quasi raso terra. Ciò sarebbe potuto dipendere da molti fattori di diverse gamme di gravità e per impedire al velo nero del terrore con la scritta “Game Over” di scendere davanti ai nostri occhi, abbiamo dato (continua…)
Nell’estate del 1976 un violento terremoto rase al suolo buona parte degli edifici di Gemona del Friuli, paese bello e antico che sta ai piedi del monte Cjampon, sulla riva sinistra del fiume Tagliamento e profuma già di Alpi. Oltre alla distruzione generalizzata – 10° grado sulla scala Mercalli – ci furono anche molti morti. Quattrocento. Per un paese di 11mila anime (continua…)