Il perimetro incontra Altreconomia

Allerona. 13 Luglio 2013.

Dovevamo assolutamente incontrare Luca Martinelli, giornalista di Altreconomia preparato su tutte le tematiche che affronteremo durante il nostro viaggio perimetrale.
Qualche giorno fa ci ha scritto che si sarebbe trovato ad Orvieto, non distante da Roma, così non ci abbiamo pensato due volte e gli abbiamo detto “aggiudicato, ci vediamo là”.
La Vespa non è ancora pronta, poi non ci si può viaggiare di notte e noi saremmo dovuti tornare in serata, e nemmeno gli orari del treno ci avrebbero permesso di organizzarci in questo modo. Così siamo riusciti a “rubare” una novecentesca automobile, con la quale abbiamo affrontato il caldo sahariano prima, il monsone tropicale poi e infine un clima paradisiaco nel paradisiaco bosco dell’Area protetta della Selva di Meana e della Riserva naturale del Monte Rufeno.

Appena siamo arrivati il sole stava tramontando tra i faggi e tutto profumava di quell’odore tipico del sottobosco bagnato, e gli organizzatori, per niente scomposti dalla tempesta che li aveva appena travolti, ritardando tutto di un paio d’ore, montavano sorridenti gli stand con le loro cose e facevano il check per il gruppo che avrebbe dovuto suonare di lì a poco . Il Mastro Vinaio che si sarebbe occupato dell’aperitivo, fatto di assaggi di vini e di smangiucchiamenti locali, sembrava un’oste uscito da una di quelle locande, come te le immagini nei racconti di viaggio di tanti secoli fa, quando si andava a piedi o a cavallo.
Ci siamo guardati soddisfatti e abbiamo ripetuto una quindicina di volte, tra gesti di approvazione, cose tipo “abbiamo fatto bene”, “gran posto”, “ma pensa te che posto”, “anvedi che posto”. etc etc.

Poi, per fortuna, l’uomo del vino ha rotto l’inconcludente loop di estasi in cui eravamo precipitati e ci ha indicato dov’è che avremmo trovato il nostro uomo, così abbiamo percorso a piedi un tratto del bosco per raggiungerlo.
Seduti a un tavolino, sotto una tettoia, abbiamo incontrato una ragazza e due ragazzi che discutevano della Riserva circostante, delle cose da fare per il festival in corso e di altri aspetti legati ai lupi, ai confini regionali limitrofi e agli immancabili politici locali, per cui abbiamo capito che si trattava degli organizzatori che chiacchieravano piacevolmente insieme a Luca.

In realtà non lo abbiamo capito proprio subito. Già perché uno che ha scritto una decina di libri tra economia, questione agraria, acqua e paesaggio, ce lo immaginavamo come un signore un po’ fricchettone, magari un Latouche de’ noantri, maturato in decenni di esperienza. Ci siamo invece ritrovati di fronte a quello che a Roma rientra a pieno titolo nella categoria anagrafica del “pischello”.

Dopo un quarto d’ora di tentativi siamo finalmente riusciti ad aprire il sito con il rivolo di connessione disponibile, puntando sulla pagina delle tappe. È stato lì che Luca si è rivelato per quello che è: una sorta di versione vivente di google map, nella inedita variante “sociale”. Ogni porto un contatto, ogni pezzo di statale un’associazione, ogni snodo un libro. Con buona pace di Wikipedia, il nostro uomo ha surclassato in breve tempo qualsiasi tipo di ricerca digitale possibile, snocciolando dati e numeri di telefono come se piovessero. Quello che dovrebbe essere, insomma, un giornalista. Gente che sa di quello che parla e che insiste nell’utilizzare il congiuntivo.

E mentre calava la notte e i fogli a4 del nostro taccuino venivano rapidamente scarabocchiati di appunti, il perimetro era percorso quasi completamente, arricchito di spunti e suggerimenti, persone da contattare e posti da vedere.

Il Festival, Luca, il bosco, le realtà che segnavamo sulla mappa e che ogni mattina si alzano per fare la loro parte. Ognuno di questi elementi, ci siamo accorti, era tagliato fuori dalla versione ufficiale del nostro paese.

A Luca abbiamo chiesto, al momento dei saluti, se in fin dei conti, dopo tutti i posti che aveva visto, c’era da essere ottimisti per il nostro paese, come la vedeva, insomma. “Io penso che si debba sempre essere ottimisti”, ci ha risposto.

L’ennesimo valido motivo per partire.

 

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  • Umbria

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